14/09/18

Si poteva parlare d’un giorno mai stato

panico e rabbia di chi vi era assalito

momenti sinceri ed i fichi caduti

ma Luciano voleva solo ritornare un po’ indietro,

vortici e vento sempre più forti e poi su’

nuvole bianche non c’erano piu’

e cadde nel corpo un bambino ubriaco

tendeva la mano ma lui era stanco,

chi reggerà l’uomo nel suo bisogno?

tanti di spalle col riso che è un ghigno

e tu che rubavi a chi ti ha capito

tu voli perché non esiste il peccato,

ma verrà quell giorno in cui tu cadrai

e allora li Paolo a raccogliere gia’ sai

chi ha dato ha dato e non c’è più scambio

è chiaro che il bene sia tutto un abbaglio.

Tante le sedie ribaltate sul tavolo

un po’ di sabbia per terra nel vicolo

teste stanche ritornate nelle case

qualche piuma posata sotto le porte,

chi era seduto qui ora è andato

ritorna capovolto dentro una scatola

e tu che non hai visto che c’era dietro

scherza con amici ed in mano il vetro,

sulle sponde del bar lui un tronco spezzato

volle morire sotto quei tavoli ubriaco

e viver ancora la vostra sete

sui muri posato a sentir ciò che non sente,

dormi, tu dormi aspetta le luci

la notte silenziosa che parla con baci

al risveglio una mano aperta darai

poi il pugno chiuso al cielo aprirai.

Sono solo muri a dividere le porte

invisibili fili a tessere la sorte

ma chiama la libertà che ella viene

ricorda che la volontà è ciò che rimane.

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