Si poteva parlare d’un giorno mai stato
panico e rabbia di chi vi era assalito
momenti sinceri ed i fichi caduti
ma Luciano voleva solo ritornare un po’ indietro,
vortici e vento sempre più forti e poi su’
nuvole bianche non c’erano piu’
e cadde nel corpo un bambino ubriaco
tendeva la mano ma lui era stanco,
chi reggerà l’uomo nel suo bisogno?
tanti di spalle col riso che è un ghigno
e tu che rubavi a chi ti ha capito
tu voli perché non esiste il peccato,
ma verrà quell giorno in cui tu cadrai
e allora li Paolo a raccogliere gia’ sai
chi ha dato ha dato e non c’è più scambio
è chiaro che il bene sia tutto un abbaglio.
Tante le sedie ribaltate sul tavolo
un po’ di sabbia per terra nel vicolo
teste stanche ritornate nelle case
qualche piuma posata sotto le porte,
chi era seduto qui ora è andato
ritorna capovolto dentro una scatola
e tu che non hai visto che c’era dietro
scherza con amici ed in mano il vetro,
sulle sponde del bar lui un tronco spezzato
volle morire sotto quei tavoli ubriaco
e viver ancora la vostra sete
sui muri posato a sentir ciò che non sente,
dormi, tu dormi aspetta le luci
la notte silenziosa che parla con baci
al risveglio una mano aperta darai
poi il pugno chiuso al cielo aprirai.
Sono solo muri a dividere le porte
invisibili fili a tessere la sorte
ma chiama la libertà che ella viene
ricorda che la volontà è ciò che rimane.